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Domande e Risposte...

Spesso nei siti importanti e complicati troviamo una sessione apposta per le domande più frequenti che i clienti potrebbero avere riguardo ad un prodotto o servizio. Nel mio sito questa sessione non c'è in quanto si tratta di un concetto semplice con un'unico prodotto che è la degustazione del vino ed un unico protagonista che è appunto il vino. Infatti non ho ricevuto domande sul prodotto, anzi, tanti suggerimenti da parte degli utenti (ben accetti) di proposte di vini da presentare, e tante richieste di collaborazione da parte di produttori di vini da tutta Italia alle quali non mancherò assolutamente, onorata del loro contatto e fiducia.

Mi sono arrivate invece sempre 3 solite domande da parte di colleghi sommelier e persone che lavorano anche da molto più tempo di me nel mondo del vino e del web e tutte riguardano il format della mia proposta...alcune domande assomigliano di più ad una critica, ma sono ben accette lo stesso e meritano ad ogni modo una risposta che condivido con tutti voi:


* Web Communication: Perché oltre a fare il video scrivi anche l'articolo?

Le statistiche dicono che il 97% delle persone non legge oltre le prime 3 righe di un articolo e guarda video che durano massimo 2 minuti, al di là dei loro contenuti. Seguendo questi dati dovrei fare solo il video adattando i contenuti ai tempi imposti dal target dei navigatori web, soprattutto tralasciando quel misero 3% che legge. Invece a me quel 3% mi interessa, e tanto anche, perché ne faccio parte e perché spero che aumenti nel tempo. Non so se questo accadrà o se forse dal 3% si passerà al 2, 1 oppure 0% ma io ci provo lo stesso perché se non lo faccio ho perso in partenza. Viva quindi chi legge perché sa che ci vuole più impegno a scrivere, che il nero dell'inchiostro sul bianco della carta lascia una traccia, a mio avviso, molto più netta delle parole dai mille colori che possiamo pronunciare in un monologo davanti ad una telecamera.


* Degustazioni: Perché non fai una degustazione più tecnica con schede da compilare ed esercizi da fare?

Il nostro appuntamento non è un corso ed io non sono un'insegnante che propone corsi per diventare sommelier. La mia è una scelta per un format più leggero che mira ad un'ora di condivisione, di cultura del vino e del territorio. Niente a che vedere con insegnare agli utenti come diventare esperti degustatori, cosa per la quale esistono le scuole e le associazioni di categoria. Rimango però convinta che al di là di ogni teoria che si possa apprendere sui libri o ascoltando qualsiasi esperto (o coloro che si ritengono tali) degustatore che con parole complesse al limite del fantasioso snocciola le caratteristiche del vino, non vi è miglior modo di imparare a conoscere i vini e le loro caratteristiche di quello di assaggiarne tanti e di tutti i tipi. Non chiedetemi quindi di ergermi a colei che vuole insegnare, non ne ho l'autorità e anche se ce l'avessi mi piace molto di più la veste di essere il trait d'union che fa da ponte tra l'utente ed il produttore. Nessuno meglio di quest'ultimo può trasmettere meglio la propria storia e l'anima dei suoi vini.

Non chiedetemi neanche di far fare le degustazioni esclusivamente ad esperti sommelier che fanno diventare la nostra ora di piacere e condivisioni un'ora di lezione, di questi format ce ne sono già a bizzeffe online e non sono quello che vorrei offrire a chi mi segue. Resta comunque sempre piacevole ed istruttivo dare la parola anche ai colleghi esperti che partecipano alle degustazioni per una loro opinione sui vini e saranno sempre i benvenuti.


* Perché proponi aziende e vini meno conosciuti (e sopratutto perché non proponi tizio e caio super quotati)?

Non posso ne voglio nascondere che provo più gratifica a presentare produttori e vini meno conosciuti, è proprio questo il primo obiettivo di questo progetto. Questo non vuol dire che non darò spazio anche a vini più rinomati e conosciuti, che hanno fatto storia nella cultura del vino in italia e nel mondo. La nostra prossima degustazione di Pinot Nero della tenuta Marchesi Pancrazi è un esempio di come vorrebbe essere la mia proposta: un produttore di un vitigno internazionale (alquanto difficile e poco adattabile in alcuni terroir) in una regione dove si produce e si cerca tutt'altro. Per alcuni è più logico che io presenti il Pinot Nero francese, oppure quello del nord Italia... farò anche quello, ma per me è molto importante prima far conoscere realtà che non sono affatto scontate, di impegno e di coraggio che danno al nostro territorio eccellenze che fanno la nostra storia. Poiché rimango convinta che l'identità non deve essere una questione di moda ma di essenza, vado avanti quindi con le proposte in primis di realtà nostrane e di nicchia, poi ci divertiremo forse anche con realtà più gettonate.


Direi chiaro no? per altri dubbi consiglio di... Stay safe & taste wine!






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