L'anima isolana non è mai semplice e scontata da capire per noi "Continentali", entrare in contatto con lo spirito isolano richiede lo sforzo di andare oltre le prime impressioni ed esige di scavare cumuli di etichette che spesso vengono appioppate all'approccio che gli isolani hanno verso la vita in tutte le sue sfaccettature.
Iniziamo con il chiarire che quando sei circondato dal mare, quando il tuo sguardo da qualsiasi punto ti trovi incrocia l'infinito, quando vento, sole e salsedine sono ingredienti quotidiani della tua esistenza; il ritmo della vita non lo decidi tu ma ci pensa la natura ad impostarlo. A noi "Continentali" abituati a correre come se non ci fosse un domani, ingabbiati in ritmi e scadenze dettate da carichi di responsabilità ed obiettivi spesso prefissati da altri, ci rimane tanto difficile capire la lentezza dell'isola fatta di sieste e pasti tardivi, di lunghe serate spensierate e soprattutto con un unico punto fermo: il qui e ora.
Perché l'isolano ha fiducia nel domani, sa che il mare, il vento e il sole saranno sempre lì a stabilire il ritmo della sua esistenza, quindi non ci pensa e non si preoccupa. Anzi, viene infastidito da noi forestieri che vorremmo imporre la nostra fretta, il nostro pianificare tutto illudendosi di avere il controllo delle nostre complicate esistenze...
E' forse questo il motivo per il quale spesso gli isolani di primo impatto ci sembrano poco ospitali, in realtà è più il nostro atteggiamento ad esserne la causa.
C'entra tutto questo con i vini? Assolutamente si!
Una volta capito questo concetto, da un'isola ci si aspetta molto di più di una meta turistica dove stare spiaggiati tutto il giorno a grigliare sotto il sole:
Atterro a Palma di Mallorca la sera tardi, pur avendo dei cari amici dove andare a dormire preferisco per educazione non piombarli in casa a tarda sera e mi sistemo in uno dei centinaia mega hotel lungo la spiaggia non lontano dall'aeroporto. Arrivo alla hall per il check-in e sento le inconfondibile lingue nordiche e vedo persone in bermuda e infradito con soli 9 gradi esterni. Sorrido ... pensando che avrei potuto commettere l'errore di pensare che Palma fosse solo questo lasciando le famose etichette al loro posto. Al mattino successivo faccio colazione con questa masnada di crucchi con i loro piatti stracarichi di ogni ben di dio manco fosse la sagra delle uova e salsicce! Il tempo di realizzare che il mio pseudo caffè non mi avrebbe mai svegliata che scappo da quel posto verso la stazione di Palma a prendere il mio treno con destinazione Santa Maria del Camì a soli 12 km da Palma dove mi aspetto un altro volto di quest'isola, ed il mio intuito non mi tradirà.
Fuori dalla stazione mi aspetta Miguel, direttore commerciale di 7103 Petit Cellar, si presenta con camicia e gilet entrambi con il logo aziendale: Personalità ed Appartenenza... comincia a farsi sentire l'Isola! Prima di salire in macchina faccio in tempo ad osservare che l'ambiente è totalmente diverso dal centro di Palma, case piccole con le adiacenti botteghe con insegne spesso scritte a mano. Niente super store ne palazzi a disturbare la vista. Già questo ed il caloroso sorriso di Miguel mi mettono di buon umore. Arrivando alla tenuta circondata dai vigneti, i miei occhi si riempiono della maestosità delle montagne Serra di Tramuntana in fondo alla valle; qui non manca niente, oltre al mare ci sono anche i monti. Prima di avviarci verso la cantina, facciamo una sosta ai vigneti dove i miei piedi calpestano una terra rossa color paprica che mi fa presagire vini di corpo e con grande personalità. Cresce la mia curiosità ed aspettativa, ed è anche già l'ora di pranzo e quasi mi pento di non essermi unita ai miei amici crucchi alla mega colazione stile sagra della salsiccia. Dopo un giro in cantina, moderna e pulita, Miguel quasi indovina la mia carenza di viveri (la solita nostra fretta di soddisfare i bisogni primari...) e ci addentriamo nella tenuta. Mi trovo davanti un ambiente rustico con tanto di casa tipica Mallorchina, un dehors con arredamento tipico compreso di un trattore risalente alla metà dello scorso secolo, un vero pezzo da museo. Miguel mi spiega che ne hanno una collezione che comprende anche le macchina d'epoca e me le mostra tutte raggruppate dentro un capannone ai margini del vigneto. Qui la storia non solo la senti ma la tocchi con mano. Capisco allora le etichette dell'ultima collezione dei vini di annata appena messi sul mercato, rappresentano macchine d'epoca ed ognuna ha la sua storia. Non c'è davvero posto per la banalità, ogni cosa ha il suo senso ed il suo perchè. Varco la soglia della stupenda mini casa Mallorchina che si chiama infatti "Caseta di Can Badia" ed in men che non si dica Miguel apparecchia e piazza sul tavolo salumi e formaggi tipici Mallorchini, mi parte la salivazione e non per la freschezza dei vini che ancora devo assaggiare... Ma devo ancora pazientare perché Miguel m'informa che non si possono assaggiare queste prelibatezze sennò con il pane Mallorchino: Oramai è ovvio, Personalità ed Appartenenza anche e soprattutto quando si mangia. Se ne va ed io approfitto per scattare qualche foto anche alla piscina giusto di fronte alla casetta dove già sognavo di immergermi tra un calice e l'altro.
Mi risveglio subito, il pane Mallorchino è in tavola ed eccoci a degustare i vini:
* Premsal Blanc: 100% Premsal Blanc
Un vino di colore giallo paglierino intenso che si gioca tutto sulla freschezza, vibrante ed intenso seppur nei delicati profumi di frutta a polpa bianca fresca e di fiori bianchi. Un vitigno autoctono che regala intensi sapori citrini e finali aggrumati che ben si abbinano al pesce alla griglia e carni bianche.
* Mantonegro Blanc: 100% Mantonegro
Altro vino giovane di un brillante giallo paglierino tendente al dorato, intensi i profumi di frutta bianca come la pera, seguita da sentori di nocciole e lievi note di pasticceria. Una sorprendente complessità merito sicuramente di un vitigno autoctono decisamente singolare, un vino che ha tutte le carte in regola per una lunga evoluzione per deliziarci ancor di più nel tempo.
* 40 Braces Blanc: 100% Giró Ros
Si sale di evoluzione e degustiamo questo vino con un bel color giallo oro intenso e cristallino. Profumi dolci ed evoluti che ricordano la frutta matura, gli aromi tostati risultato di un importante affinamento in legno: Fermentazione in un'unica botte di rovere francese da 500 litri a temperatura controllata di circa 16ºC per circa 30 giorni, successivamente riposa per altri 6 mesi in botte con le proprie fecce fini. Un vino complesso che regala una bella morbidezza vellutata (grazie anche alla spalla alcolica di 15°C!!!) ed una straordinaria persistenza gustativa, degna di tenere testa anche a difficili abbinamenti gastronomici come il tartufo e le affumicature.
* Rosato: 100% Mantonegro
Color rosa corallo con bellissimi riflessi granati, questo rosé regala intensi profumi di frutta rossa croccante, note aromatiche di fragole e lampone. Al palato è fresco e rinfrescante, un vino molto versatile, ottimo con antipasti o semplicemente degustato come aperitivo.
* 40 Braces Negre: 100% Mantonegro
Si chiude in bellezza con il super star Montenegro rosso, vitigno autoctono con grandi potenzialità e questo vino ne regala davvero tante. Le vecchie vigne di 58 anni ci donano infatti questo vino maturo ed elegante, con una grande espressione di frutta rossa e nera matura, ciliegia e mora. Seguono belle note speziate molto raffinate di pepe rosa ed intense note di cacao e liquirizia, molto probabilmente il risultato dell'affinamento che avviene in tonneau di rovere francese da 500 litri di primo passaggio per 12 mesi.
Un vino decisamente potente grazie alla sua grande consistenza, ampiezza e lunghezza. Abbinabile con selvaggina, carni rosse grigliate e se vogliamo omaggiare la Spagna per la sua grande bellezza, sarebbe divino con un Jamon Iberico di 48 mesi di stagionatura!
Deliziata da tanta eccellenza, ancora non do tregua a Miguel al quale ho posto tante di quelle domande ... me ne manca ancora un paio che mi frullan in testa da quando ho conosciuto questi vini lo scorso novembre ad una fiera a Barcellona: che significato ha il numero 7103 e a che cosa si riferiscono le 40 braccia nome del vino di punta dell'azienda: 7103 corrisponde alla Quarterada Mallorchina, un'unita di misura che si trova solo su quest'isola che corrisponde a 7103mq, risale dai tempi del Re Jaime I (Giacomo d'Aragona I) che stabili questa misura contando 40 volte l'apertura delle sue braccia!
Che dire, 7103 Petit Cellar di Palma di Mallorca non lascia davvero niente al caso, ogni scelta ha nelle sue origini un appassionante attaccamento alla propria terra ed alle proprie origini. L'autenticità di questi vini va davvero oltre i vitigni autoctoni, nel bicchiere ho sentito tutto l'impegno e la passione che Pep Cànaves e Sebastià Ordines i titolari insieme all'insostituibile Miguel, mettono nel proprio lavoro per regalarci questi vini unici.
Presto Amici ci sarà la possibilità anche per voi di conoscere questa bella azienda e di assaggiare questi bei vini, ce la fate ad aspettare Giugno??? Ok va bene, diciamo che verso Maggio inizierò già a "spoilerare" qualcosina... intanto stay tuned everyone!!!
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